ROCCO LETTIERI

Boschi, campi, vigneti e oliveti si estendono sui 142 ettari del Podere Forte, fra le sinuose colline della Val d’Orcia che abbracciano il Monte Amiata a sud di Siena, fra il fiume Orcia e Montalcino.
Qui, Pasquale Forte ha ricreato il clima genuino ed autentico di una vecchia fattoria, nella quale si producono vini, olio, farina, miele, spezie e salumi in modo naturale.

Il pensiero di Pasquale sulla qualità dei suoi vini e relativi vigneti.

Per noi, al Podereha risposto Pasqualeil vino è il prodotto principe e lavoriamo intensamente per capire il territorio e quali sono le parcelle migliori, quei vigneti che, alla francese, chiamiamo Grand Cru, classificati e selezionati all’interno del Podere in base alle analisi chimico-fisiche e biologiche e in relazione dei prodotti che si sono ottenuti in questi dieci anni. Le uve per i vini PETRUCCI e GUARDIAVIGNA provengono quindi dai migliori terreni aziendali, con buona permeabilità e forte presenza di calcoscisti fessurabili che donano mineralità al vino…

… Poi abbiamo i vigneti che classifichiamo “Premier Cru”, dove i suoli si differenziano per essere più leggeri e più profondi, con una presenza media di argilla che dona freschezza e potenza. La differenza tra le varie parcelle sta nello spessore del suolo prima di arrivare alla roccia scistosa. I terreni Grand Cru hanno suolo basso, piccolo, che va dai 25 ai 50 cm prima dello scisto, mentre ai piedi dei pendii, dove c’è stato accumulo da erosione, si possono trovare suoli dai 50 ai 120 cm. Questa differenza permette di organizzare le vigne, i  portainnesti, la scelta dei vitigni e ci permette di concentrare tutta l’energia sui grappoli da produrre. Quindi viti equilibrate con qualità di uve superiori, eccellenti. Importante a questo punto è sapere anche a che punto fare le potature…
Tutto deve essere fatto in funzione del ceppo e dell’età della pianta. Attraverso questo sviluppo di pratiche scientifiche pensiamo di aver intrapreso la strada giusta per una viticoltura di precisione (estrema). La potatura è fondamentale e se fatta specifica per ceppo, permette poi di avere uve per grandi vini…

…Le date per poter intervenire sono importanti, di certo non prima del 24 gennaio, quando la vite è ancora in fase centripeta della terra, cioè tutto viene ancora attratto verso l’apparato radicale (zuccheri, linfa e anche malattie); se invece si fanno potature con fase centrifuga, cioè quando la pianta spinge fuori la linfa, non avremo problemi di malattie e germi derivanti da ferite procurate dal taglio al tralcio. Molta importanza ha pure l’apparato fogliare che da possibilità alla vite di avere una fotosintesi equilibrata. Vuol dire in pratica che per ogni kg di uva, ci vuole almeno un metro quadrato di superficie fogliare. Se la fotosintesi è equilibrata e corretta avviene una maturazione perfetta; molto caldo potrebbe quasi bloccare la fotosintesi, e rallentando ci potrebbe essere un ritardo nella maturazione fenolica. »

« Tutti processi da tenere sotto controllo. Ritardi o anticipi conferiscono complessità aromatica o sentori vegetali. Altre considerazioni sono legate alle stagioni; la vite ha bisogno di riserva idrica. Bisogna quindi lavorare i suoli per far fronte ai caldi eccessivi. Si ha bisogno di avere suoli sciolti. Bisogna operare in modo da non compattare le superfici e quindi da noi utilizziamo anche trattorini estremamente leggeri ed elettrici per non inquinare e a volte si lavora a mano immettendo nei suoli vigore grazie a pratiche biodinamiche.

Per questa importante lavorazione, che definiamo fertilizzazione autunnale, ci aiutiamo con prodotti di compostaggio aziendale di due tipologie: il compost di letame bovino da allevamento biologico, seminato con preparati biodinamici e compost di sole ramaglie. Nei suoli secchi e con poco spessore diamo compost bovino, mentre nei suoli profondi e ricchi diamo di preferenza compost di ramaglia. Quest’ultimo ha il compito di sciogliere il suolo perché si combina bene con le argille e così si evita di compattare lasciando spazio alla vita degli animaletti che si annidano nella terra lavorandola e tenendola sempre smossa.

La vite in questo modo si nutre attraverso l’apparato radicale di tutti i composti di cui ha bisogno; con i prodotti chimici la vite funziona come una flebo e finito l’effetto tutto muore. In autunno seminiamo una miscela di leguminose e graminacee in funzione di quello che ci serve; sopra distribuiamo il compost e così evitiamo erosione dando vita e nutrimento alla fauna del sottosuolo. In tempo di vendemmia cerchiamo di seguire l’evoluzione degli zuccheri negli acini, sia con degustazioni che con controlli analitici in laboratorio. Il tempo di raccolta varia da vigna a vigna e facciamo raccolte graduali di uve a mano, in cassette, e vinifichiamo cercando di portare in vasca acini interi previa diraspatura leggera dove gli acini sono ancora integri al 95%.

In conclusione continua ancora Pasquale Forte vorrei poter dire che Tutte le operazioni sono per caduta naturale: le ultime vendemmie si possono annoverare tra quelle più significative tenutesi al Podere. Il cambiamento climatico ci ha obbligati ad interpretare il territorio con grandi risultati che avvertiamo nei primi assaggi. Continuano i lavori in cantina con i primi travasi. Qui vorrei aprire ancora una parentesi: abbiamo inserito sensori di pressioni ed un rilevatore di ossigeno. Da qui abbiamo appreso che lo spessore delle doghe incide molto. Infatti, noi usiamo doghe di 30 mm. anziché quelle standard di 22 mm e legni con diverse tostature. In primavera con i primi travasi sarà possibile fare una reale valutazione dell’annata che di certo darà grandi soddisfazioni per un confronto futuro.

Vorrei poter dire anche che stiamo cercando di portare il “territorio nel bicchiere”, e che territorio! Salvaguardando l’ambiente per i nostri figli, nipoti e future generazioni. Oggi abbiamo in produzione tre vini tutti e tre rossi che noi continueremo ad elevarli ancora di più, considerando che i vigneti stanno arrivando ad un giusto periodo di invecchiamento. »

PETRUCCINO, PETRUCCI e GUARDIAVIGNA, questi i nomi dei vini che hanno già avuto ragguardevoli punteggi nelle guide dei vini. In loro troviamo il “profumo della memoria” nella sua massima espressione.

ROCCO LETTIERI
edita Il Simpatico, rivista trimestrale di cultura eno-gastronomica, dove riveste tuttora la carica di Direttore Responsabile.

Arrivare al Podere Forte è semplice: fino a Firenze con l’autosole; poi si può scegliere di proseguire sino a Val di Chiana, prendendo la strada provinciale per Torrita di Siena, Pienza, e quindi Castiglione d’Orcia, oppure se si ha più fretta, si imbocca la superstrada per Siena e poi si seguono i cartelli per la Cassia SS 2, direzione Buonconvento, San Quirico d’Orcia e Castiglione d’Orcia.
Per trovare l’azienda bisogna attraversare il paese e poi appena fuori, tenere la destra, in salita, indicazione Petrucci.
Agricola Podere Forte – Località Petrucci, 13 – 53023 Castiglione d’Orcia (Siena) – tel. 0577 88.85.100 – info@podereforte.it – www.podereforte.it